
Ecco a te, la mia newsletter che contiene un riassunto delle attività del mese di marzo 2025.
Un abbraccio e buona lettura!

Agricoltura, difendere i produttori locali da un’Europa amica delle multinazionali
L’agricoltura non è solo un’attività economica, ma anche cura della terra e presidio di genuinità e tradizioni locali. Basta visitare una delle fiere agricole della Lombardia per toccare con mano questa realtà e per entrare in contatto con la passione e l’impegno di chi lavora ogni giorno per valorizzare i prodotti del territorio. Il mese di marzo, che segna l’inizio delle semine primaverili, mi ha offerto l’opportunità partecipare alla Fiera Agricola di Calvisano, in provincia di Brescia, e la storica Fiera di San Giuseppe di Pandino, un momento imperdibile per la comunità del Cremonese fin dal 1887. Ho potuto confrontarmi con gli imprenditori agricoli sulla necessità di sostenere il nostro agroalimentare di qualità e di difenderlo da un’Europa più vicina agli interessi delle multinazionali che alle necessità dei piccoli produttori. Vistare queste fiere è stata inoltre un’occasione unica per fare un viaggio alla riscoperta della nostra cultura e delle nostre radici, che il mondo agricolo, più di ogni altro, si sforza di tramandare alle future generazioni.
Crisi industria, nel nuovo piano di Bruxelles nessun passo avanti concreto
Di fronte alle difficoltà di interi settori industriali, messi in crisi dalla Svolta Verde europea, la Commissione UE ha reagito con il Piano Industria Pulita (Clean Industrial Act), presentato in pompa magna nelle scorse settimane. Purtroppo, come ho avuto modo di dichiarare nel corso del dibattito su questo nuovo piano, l’esecutivo UE continua a tirare fuori dal cappello nuove idee per rilanciare l’industria senza però affrontare i problemi strutturali causati dalle politiche passate. Anche in quest’ultima strategia non vediamo cambiamenti significativi: si insiste sulla corsa all’elettrico, mentre viene trascurata la neutralità tecnologica e ignorato l’uso del nucleare a scopi civili. Piuttosto che fare un passo indietro sull’auto elettrica, Bruxelles ha deciso di investire 850 miliardi in armamenti, una scelta del tutto incoerente con gli obiettivi di sostenibilità. Nel frattempo, i cittadini, già provati dalle difficoltà economiche, continuano a pagare il prezzo di scelte politiche sbagliate. È fondamentale che l’Europa smetta di perdere tempo e inizi a sostenere concretamente le nostre imprese per evitare che perdano competitività nel confronto con Paesi grandi inquinatori come la Cina.
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Guerra, Trump ed irrilevanza dell’Europa: il mio intervento a Quattro di Sera
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250 studenti al Parlamento UE per dialogare sul futuro dell’Europa
Si rafforza sempre di più il rapporto con gli istituti superiori del territorio che ogni anno accolgono il mio invito a visitare il Parlamento europeo per conoscere da vicino il funzionamento delle istituzioni comunitarie. Negli ultimi tre mesi sono stati ben 500 gli studenti che hanno fatto il loro ingresso nei palazzi dell’Eurocamera di Strasburgo e di Bruxelles, la metà dei quali giunti proprio in marzo dal Liceo Scientifico Arturo Tosi di Busto Arsizio (VA), dall’Istituto Superiore Lorenzo Rota di Calolziocorte (LC), dall’Istituto Superiore Eugenio Montale di Cinisello Balsamo (MI) e dall’Istituto Superiore Statale Marisa Bellisario di Inzago (MI). Queste visite didattiche sono una grande risorsa non solo per i giovani, ma anche per la politica. Se infatti i ragazzi hanno l’opportunità di approfondire il ruolo dell’UE nelle decisioni che avranno un impatto sul loro avvenire, gli eletti hanno l’occasione importantissima di confrontarsi con le nuove generazioni per orientare al meglio le scelte politiche del futuro.
Emergenza abitativa in Italia e posizione Gretina europea: il mio intervento a Mattino 5
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Congresso SAP, più dignità e strumenti operativi agli agenti
Con l’aumento dell’insicurezza nei nostri centri urbani, il ruolo delle Forze dell’Ordine è sempre più cruciale per garantire la legalità e il diritto alla tranquillità dei cittadini. Occorre dunque sostenere ancora di più il loro lavoro e la loro autorevolezza, come ho avuto modo di evidenziare intervenendo al congresso del Sindacato Autonomo di Polizia di Varese su invito del segretario Cristian Sternativo. Oggi tuttavia non è più sufficiente dotare gli agenti di strumenti operativi all’avanguardia, occorre anche restituire loro quella dignità e quella legittimità che sono continuamente messe in discussione da chi si schiera ogni giorno in difesa dell’immigrazione clandestina, dei centri sociali, delle occupazioni abusive, di chi compie reati, attaccando a priori la risposta delle Forze dell’Ordine, come accaduto a Milano nel recente caso Ramy. Il congresso del SAP è stato un momento di confronto proficuo per un coordinamento sempre più forte tra istituzioni, Forze di Polizia locali e nazionali, e per avvicinare i cittadini agli agenti che, con dedizione e spirito di servizio, svolgono un lavoro prezioso e insostituibile per la collettività.
Caso Ramy e la complice delegittimazione del ruolo delle forze dell’ordine: il mio intervento a Dritto e Rovescio
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Strategie a confronto al Forum Automotive, più concretezza per salvare il comparto
Ogni dibattito sul futuro dell’industria automobilistica, così strategica per l’economia europea, è per me un momento di confronto importantissimo, nel quale ho l’opportunità di sottolineare la necessità di politiche pragmatiche e di buon senso per poter salvare questo comparto, che sta vivendo una complessa e pesante fase di passaggio a causa delle politiche miopi e controproducenti contenute nel Green Deal e nel Piano d’Azione UE per la transizione verde. Davanti agli addetti ai lavori e al pubblico del Forum Automotive di Milano ho avuto modo di ricordare come le scelte di Bruxelles stiano mettendo a dura prova i produttori, con molte aziende che faticano ad adattarsi alle nuove normative senza un adeguato supporto per le infrastrutture necessarie. Nonostante l’intenzione di promuovere la sostenibilità, le politiche attuali rischiano di penalizzare le imprese senza offrire soluzioni concrete per affrontare questa delicata fase. È fondamentale che l’UE riconosca il settore automotive come un pilastro cruciale della sua autonomia strategica e fornisca alle case produttrici gli strumenti adeguati per garantire una transizione ecologica che sia anche economicamente sostenibile.